STIMA – Gennaio 2015

Arrivano i primi commenti al seminario del 24 e 25 gennaio 2015: leggo e pubblico. ballo005Per quanto riguarda il sogno guidato ti racconto. Premetto che avevo freddo e credo che questo abbia inficiato i miei stati d’animo e la mia predisposizione comunque non è stata un’esperienza piacevole. Mi ha lasciato un senso di latente dolore ed insoddisfazione. Mentre rilassavo il corpo sentivo sempre più freddo e più di una candela avrei voluto essere un caminetto. Quando sono arrivata all’acqua e mi sono immersa mi sono sentita morire, non vedevo l’ora di uscire e trovare un posto caldo, invece c’era un prato immenso davanti a me ed ho iniziato a correre affannosamente sperando di potermi scaldare, ma avevo sempre più freddo e trovarmi in un bosco certo non ha aiutato il mio stato d’animo. Quando ho visto la casa pensavo di trovare un riparo sicuro, invece entrando ho visto casa mia ed anche questo non è stato piacevole. La botola era collocata nella mia camera da letto! Quando sono scesa, sempre con le ossa ghiacciate, ed ho aperto il baule, dentro ho trovato tutti oggetti o anche ricordi che mi hanno riportato ai miei “traumi” sia infantili che più recenti! Quando sono rientrata nel bosco prima ho visto un cerbiatto, ma subito dopo un lupo, il lupo è il mio animale preferito e quindi poi sono rimasta con lui, Abbiamo corso insieme sul prato fino a tornare all’acqua, ma lì poi mi sono immersa da sola! Quando ne sono uscita ho continuato a sentire un freddo pazzesco e non vedevo l’ora che tutto finisse. Ancora ora che lo scrivo, rivivo il tutto con un  profondo senso di tristezza e quasi “sconfitta”.   Ti ringrazio ancora per la tua  disponibilità, professionalità e per le carezze che ci hai regalato… ne ho bisogno 🙂 Annamaria

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ballo004Il Seminario è stato una esperienza molto interessante che mi ha coinvolto nel profondo! Pensa che la notte tra Sabato e Domenica sono piombato in un sonno quasi catartico e che Domenica pomeriggio, andandomene, mi sono dimenticato le mie cose in palestra: raramente a me capita di dimenticare qualcosa, si vede che ero proprio stanco e che il Seminario ha avuto i suoi effetti su di me!
Esercizio di rilassamento: durante l’esercizio ho cercato di seguire quello che tu ci dicevi; mi ricordo che vivevo in una atmosfera fatata e che insieme a me, nel campo verde e nella foresta fittissima, camminava una bellissima ragazza. L’atmosfera era quasi irreale, bucolica, un sogno a occhi aperti in un’atmosfera magica, una esperienza onirica; le sensazioni erano molto piacevoli. La casa me la sono immaginata di legno e posizionata subito al di fuori della foresta; il sole tramontava dietro la casa (esso era già sul filo dell’orizzonte) e colpiva sia me sia la ragazza con i suoi raggi mentre noi ci dirigevamo felici verso di essa.
Mentre si procedeva fino ad arrivare al baule mi sembrava di andare in un posto sempre più sicuro. Queste sono le cose essenziali che mi ricordo dell’esercizio di rilassamento. Ciao e a presto – Massimiliano

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Sogno guidato: ballo006Le scale mi portano in una fonte circondata da un  boschetto. Entro e mentre cammino il fondale digrada fino a trovarmi completamente immersa. Fluttuo nell’ acqua con una sensazione di pace e benessere. Quando esco cammino in una distesa erbosa completamente verde, senza fiori, c’ è  sole e tanta  luce sto bene, inizio  a correre  ma mi fermo (non ho voglia di correre)  e riprendo a camminare. Faccio fatica a lasciarmi alle spalle la luce ed immergermi nella foresta, riesco a fatica ad eliminare il confine luce-ombra. Nella foresta sto comunque bene a mio agio, c’è silenzio, pace. La casetta è piccola, entro ed è in penombra, vedo degli sgabelli di legno, c’è molta polvere ovunque, come fosse disabitata da molto. Scendo le scale dalla botola, la cantina è piccola e polverosa, il baule é molto vicino alle scale. Quando lo apro focalizzo subito un vestito, è in superficie, non in fondo, ma non vedo cosa c’è sotto. É azzurro, taglia 12-13 anni. Animali nel bosco un capriolo in lontananza e uno scoiattolo ai piedi di un albero, scelgo lo scoiattolo. Salgo su una montagna,  c’è sempre molto sole e luce. Domanda: un giorno tutto avrà un senso? Il saggio non  risponde proprio subito, ci pensa, ma alla fine dice: si. A presto Claudia

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Fortunatamente, dopo anni di incontri, alla domanda: “Tu quanto vali?” che hai posto ad alcuni partecipanti, mi sono data la risposta “moltissimo” e non “niente”, “una schifezza”, come qualcuno ha fatto ieri e come anch’io avrei risposto un po’ di tempo fa, più per difficoltà nel parlare bene di me che per una reale convinzione. Ho trovato la giornata realmente piena di stimoli e la tematica è stata affrontata in maniera davvero originale. Gli spunti di riflessione sono stati moltissimi. Provo a descrivertene alcuni.

La rimozione del problema che ci infastidisce attraverso la respirazione. Io ho pensato alla cosa che più mi ha fatto stare male nella vita e ho ricordato, forse perché ne ho parlato anche nel testo preparato per la volta scorsa, gli attacchi di panico. Quello è stato il periodo che ha segnato una svolta nella mia vita, determinando una sorta di rinascita, ma che forse ancora rappresenta per me uno spauracchio. Non sono riuscita bene a visualizzarlo e a sgretolarlo, probabilmente perché ormai quel tipo di manifestazione è superata e lontana. Però sono riuscita a visualizzare e a sentire l’effetto che quell’ansia ha, materialmente, sul mio stomaco. Io, infatti, ripensavo sempre agli effetti sulla respirazione e rivivevo i sintomi collegandoli al collo, ma poi ho percepito chiaramente che il problema era più basso, nel diaframma, e ho compreso tanti miei disturbi attuali. Il ballo di gruppo Mi sono accorta di avere una scarsa fiducia negli altri e di aver paura di essere ballo002“messa in mezzo”: quando è iniziato l’esercizio, ho iniziato subito a ballare, ma poi mi è venuto il dubbio di essere l’unica a farlo e che tutti gli altri si fossero messi d’accordo per lasciarmi sola in mezzo alla scena. Spesso mi capita, quando mi trovo in mezzo ad altre persone, di pensare che un risolino o uno sguardo d’intesa tra loro sia rivolto a me. Ho, quindi, dato una fugace sbirciatina per verificare che si stessero muovendo tutti. Inoltre, avendo gli occhi chiusi, inizialmente non riuscivo a muovermi troppo, temendo di scontrarmi con gli altri. Sono riuscita, piano, piano a spostarmi e a non ballare solo sul posto, ma ho avuto bisogno di aprire gli occhi di tanto in tanto per osservare lo spazio disponibile attorno a me. Il ballo a quattro – In questo esercizio il mio gruppo ha già, in parte, sperimentato quello finale: infatti avevamo capito di dover rappresentare il tema del nostro gruppo e, quindi, ognuno di noi ha fatto una parte a sé. Il ballo a due – Essendo abbastanza abituata a “esibirmi” a psicodramma, sono riuscita anche a concentrarmi un po’ sulla relazione col partner e non solo sulla mia ansia da “prestazione”. Ero molto intenerita dal fatto di ballare con un ragazzo che avrebbe potuto essere mio figlio e che, molto probabilmente anche per questo, era più a disagio di me. Ho cercato di essere molto sorridente proprio per rassicurarlo e la musica dolcissima del piano mi aiutava a sentirmi leggera. Sono stata colpita molto piacevolmente dal fatto che Gianmarco è stato attentissimo a non farmi male alla spalla dolente e che, ogni volta che mi ha fatto girare su me stessa, ha trovato il modo per non farmi roteare mai con la parte sbagliata. Il ballo singolo – Ho avuto voglia di buttarmi e di esprimermi, scegliendo una musica che mi ballo003emozionava molto. Sicuramente ero imbarazzata nel ballare davanti a tutti, ma avevo anche voglia, attraverso le emozioni e il disagio provato, di capire qualcosa in più di me. Alla fine del ballo, in cui volevo esprimere la sofferenza nel non riconoscere più i propri meccanismi mentali e aver paura di stare male, di soffrire di disturbi psicologici seri, ho provato un forte dolore alla bocca dello stomaco. Non mi è chiaro se il ripensare al passato ha messo in moto meccanismi che, però, hanno fatto affiorare sintomi più legati al presente.

La descrizione degli altri membri del gruppo – In questo esercizio ho compreso come presentazione002sia facile esprimere giudizi affrettati sugli altri e come sia facile che gli altri esprimano giudizi affrettati su di noi, sulla base di quello che mostriamo/ esprimiamo in una situazione specifica e breve. – Devo ammettere che mi ha dato fastidio essere descritta da una delle altre partecipanti come una donna molto fragile. L’altra, invece, ha osservato che “ha riconosciuto in me alcuni suoi comportamenti del passato ed ha pensato con affetto che anch’io ce la posso fare”. Lo ammetto: istintivamente, sarei intervenuta un po’ piccata per dire: “ma chi ti ha detto che io non sia già fuori dai problemi di cui ti ho parlato?”. Poi ho pensato che nella vita la mia principale condanna è stata proprio quella di mostrarmi sempre forte e senza problemi, quindi se qualcuno, invece, mi vede anche con le mie debolezze – reali o ingigantite – non  è una tragedia. Il fastidio provato dipende dal fatto che io sono sempre stata abituata a nascondere le mie fragilità all’esterno. In fondo, con il suo commento Anna Maria voleva incoraggiarmi e non criticarmi! Dovendo trarne un insegnamento generale, però, direi che bisogna stare attenti a valutare le persone sulla base di piccoli dettagli o di informazioni limitate e che, quando a una persona diciamo – pubblicamente! – che la vediamo com’eravamo noi in passato, forse possiamo ottenere l’effetto contrario a quello voluto … Nello stesso tempo, dobbiamo stare attenti a quello che diciamo di noi: se ci soffermiamo su aspetti negativi, sui difetti, o se noi stessi ci critichiamo e svalutiamo, certamente gli altri non potranno farsi un’idea positiva di noi! Cristiana

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 Per me le emozioni sono state tante e anche piacevoli, cosa che non pensavo, perchè credevo chelavorando uscissero parti piu’  dolorose. Invece mi sono emozionata e divertita a ballare, da sola, con Aniacon  Katia e ho travato questi esercizi caldi e piacevoli, anche quando osservavo gli altri.  Luana

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